I paesi del Corno d’Africa stanno soffrendo una delle più severe crisi alimentari degli ultimi 70 anni, con conseguenze molto gravi sulla sicurezza alimentare e nutrizionale di circa 20 milioni di persone che abitano una vasta area compresa tra Etiopia, Kenya e Somalia[1].
La crisi alimentare è il risultato di una serie consecutiva di stagioni delle piogge molto scarse. Secondo le più recenti proiezioni anche le precipitazioni della prossima stagione delle piogge (tra ottobre e dicembre 2022) saranno insufficienti, e alcune zone della Somalia sembrano destinate alla condizione estremamente critica di carestia[2]. Nelle aree dove le popolazioni vivono di agricoltura di sussistenza, la mancanza di pioggia determina raccolti molto scarsi e insufficienza di cibo a disposizione per l’alimentazione quotidiana delle famiglie.
Questa situazione ha coinciso con un aumento dei prezzi del cibo in moltissime zone affette dalla siccità, causato dalla situazione internazionale, inclusa la guerra in Ucraina, e dall’aumento dei prezzi del carburante. La crisi climatica si innesta inoltre su crisi politiche, economiche e conflitti in corso e di lunga data nei paesi colpiti.
Il CISP in Kenya è impegnato nella contea di Tana River con il progetto REBUILD , finanziato dall’Unione Europea, per migliorare la resilienza delle comunità alla siccità e ad altri effetti del cambiamento climatico.
In risposta all’emergenza creata dalla siccità, il CISP ha distribuito sementi e attrezzi agricoli, supportato gli agricoltori nella produzione di coltivazioni resistenti al cambiamento climatico e distribuito quote di denaro alle famiglie vulnerabili, utilizzate per l’acquisto di cibo, semi e attrezzi agricoli e beni di prima necessità.
In un’ottica di intervento a medio e lungo termine, in collaborazione con il partner TriM (Translate into Meaning), abbiamo impostato un sistema di raccolta dati meteoclimatici a livello comunitario, per migliorare l’accesso, la comprensione e l’utilizzo di questi dati all’interno delle stesse comunità, con l’obiettivo di prevenire i rischi legati alla siccità.
“Il sistema di raccolta dati metereologici fornisce tempestivamente informazioni di allarme sui potenziali rischi che possono provocare disastri e contribuisce ad alleviare gli effetti dei cambiamenti climatici fornendo meccanismi di risposta tempestivi e appropriati. Inoltre, il coinvolgimento delle comunità nella raccolta dei dati garantisce un processo inclusivo in cui le comunità partecipano al processo di costruzione della loro resilienza ai disastri e agli effetti del cambiamento climatico", Anthony Njengi, Responsabile del progetto REBUILD, CISP Kenya
Nelle zone dove la popolazione è prevalentemente pastorale, un problema enorme è la mancanza di acqua e cibo per il bestiame, che ha portato alla perdita di circa 9 milioni di capi di bestiame tra Etiopia, Kenya e Somalia[3].
Un intervento del CISP in Etiopia, in collaborazione con IRC (International Rescue Committee) ed ECHO (Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee), sta attualmente migliorando le infrastrutture per l’accesso all’acqua nella zona di Borena, riabilitando strutture idriche non funzionali, incluse quelle per uso animale, a beneficio di circa 70.000 persone e 150.000 capi di bestiame. In collaborazione con l’Ethiopian Humanitarian Fund a Moyale, una zona particolarmente colpita dalla siccità al confine con il Kenya, il CISP sostiene le cliniche veterinarie e i veterinari a livello di comunità e distribuisce mangime supplementare per ridurre il tasso di mortalità degli animali.
“Io avevo più di 600 capi di bestiame tra capre, pecore, mucche e agnelli. Ora me ne restano meno di 30, alcuni di loro sono morti mentre aspettavo la pioggia. Per tutta la vita ho sostenuto la mia famiglia allevando bovini, ma negli ultimi cinque anni ho perso tutti i miei beni a causa della siccità e ho dovuto affrontare grandi lotte per sostenere la mia famiglia, poiché il nostro sostentamento dipende dal bestiame".
Mr. Ahmed, pastore Etiope, beneficiario di un intervento del CISP, 2022.
Questa condizione estrema di mancanza di cibo e acqua ha spinto circa 1,3 milioni di persone a spostarsi, lasciando le proprie case in cerca di pascoli e mezzi di sussistenza alternativi. Gli spostamenti massicci di persone all’interno della regione stanno creando conflitti per l’accesso e lo sfruttamento delle risorse naturali, in primis acqua, terra e pascoli.
Il CISP in Kenya ed Etiopia crea e supporta Comitati per la pace e il dialogo tra pastori nomadi e agricoltori, per assicurare la convivenza pacifica all’interno delle comunità in caso di scarsità di risorse naturali.
I livelli di malnutrizione infantile si sono alzati in maniera allarmante. Si stimano circa 4 milioni di bambini malnutriti, solo nelle aree affette dalla siccità. La popolazione non ha accesso all’acqua potabile per bere, cucinare e per l’igiene personale, soprattutto nelle aree rurali. Aumenta la distanza che le donne e i bambini percorrono quotidianamente a piedi per raggiungere una fonte d’acqua, le famiglie sono portate a ridurre il consumo di acqua per l’igiene personale, causando l’aumento dell’incidenza di malattie determinate dall’uso di acqua sporca o contaminata, come il colera.
Il CISP in Somalia porta avanti un programma integrato di salute, nutrizione e accesso all’acqua, finanziato dalla Cooperazione Italiana, per supportare le comunità colpite in tre località nella regione di Galmudug. Sempre in Somalia, il CISP implementa un intervento di prevenzione e trattamento della malnutrizione per i bambini sotto i 5 anni, le donne incinte e madri in allattamento, in partenariato con il World Food Programme.
“La siccità ha colpito molte località della Somalia, tra cui il mio villaggio natale, Shimbirale. Siamo pastori e la maggior parte del nostro bestiame è morta a causa della siccità. Non ci sono né acqua, né pascoli. La gente ha dovuto trasferirsi in città più grandi. Mi preoccupo per i miei figli, che hanno un estremo bisogno di cibo e nutrimento. L'intervento del CISP è molto utile. La clinica accoglie tutte le madri e i loro bambini. Il personale della clinica è molto disponibile. Sanno che siamo stati sfollati a causa della siccità. Sanno che dipendiamo dalla loro gentilezza. L'alimentazione e le medicine che ci danno salvano i nostri bambini e noi madri. Ci danno cibo ogni mese e ci insegnano a nutrire i nostri figli con il porridge nutrizionale che ci forniscono”. Farhiya, una madre sfollata colpita dalla siccità a Wahare Adde, Galmudug, Somalia.
[1] Special Report Food Security and Nutrition Working Group July 2022.
[2] FEWSNET, September 2022, Famine expected to emerge in Somalia in late 2022 in absence of urgent assistance.
[3] Horn of Africa Drought, Regional Humanitarian Overview & Call to Action, September 2022.